Come nasce una cucina


La cucina è senza dubbio l'ambiente della casa contemporaneamente più bello, complicato e interessante da progettare. 
Bisogna tener presente innumerevoli aspetti, l'ergonomia, le abitudini di chi la vivrà, quante e quali persone dovranno utilizzarla, in che modo le abitudini di chi prepara le pietanze possono influire e, non ultimo, l'aspetto estetico che inciderà non poco essendo questo di solito l'ambiente dove si vive maggiormente e più rappresentativo delle nuove case dove ormai la cucina è protagonista.
Cercherò di raccontare in alcuni punti quali sono alcune delle regole progettuali con le quali si sviluppa una cucina per spiegare un po' meglio quanto siano complicati gli aspetti tecnici anche se la cosa veramente difficile è il capire quale sia l'ambiente giusto per la persona che si ha davanti, spesso le due persone che si hanno davanti che la maggior parte delle volte hanno gusti ed esigenze completamente diversi tra di loro. 
Il compito del designer dunque non è solo quello di disegnare una cucina ma di mediare, capire e riassumere le varie esigenze in modo da creare la migliore possibile, quella che il cliente voleva ma non sapeva di volere.


1. Ergonomia degli spazi

Per prima cosa  dobbiamo scegliere uno sviluppo, il vincolo maggiore sono le pareti ma sostanzialmente possiamo dividere in tre gruppi le tipologie:

Perimetrale: ossia che segue appunto il perimetro murale e si sviluppa su tutti o alcuni muri della stanza

Centrale: un unico corpo dove alloggiare piano lavoro ed elettrodomestici in centro alla stanza su un'isola

Mista: la più usata, una parte si sviluppa sulle pareti ed una parte sfrutta una zona più centrale della stanza. Può essere ad isola o a penisola e dunque collegata al perimetro.












Una volta abbozzata la forma dobbiamo inserire le tre zone lavoro fondamentali: conservazione, preparazione e cottura.




Il posizionamento ideale dovrebbe formare un triangolo i cui lati non dovrebbero superare i 650 cm se sommati tra di loro.
Tra una zona e l'altra è buona norma inserire una base con piano lavoro disponibile.


Se la cucina ha un'isola centrale si dovranno calcolare all'incirca 100 cm tra il lavello e il piano lavoro alle spalle per permettere un comodo passaggio, una comoda apertura di eventuali cestoni ma soprattutto impedire il gocciolamento provocato dallo spostamento delle pentole da un piano all'altro.



2. Il piano lavoro 

Il piano lavoro è una delle cose più importanti di una cucina.
Le misure ed i materiali possono determinare la validità della stessa e la comodità del cucinare.
Studi ergonomici hanno ovviamente stabilito  che ad ogni persona corrisponderebbe un' altezza del piano adeguata e dunque anche se non è possibile poter realizzare una zona cucina che sia perfetta per tutti gli abitanti della casa si dovrebbe tener conto dell'altezza di chi più fruisce di questo spazio.
Possiamo perciò dire che l'altezza più usata è quella che corrisponde ad una persona tra i 160 cm e 170 e determina un piano posizionato ad un altezza indicativa di 88 cm.



La profondità del piano è fissata per norma a cm 60 ma le persone sono cambiate da quando sono stati fatti i primi studi e ad oggi se non ci sono problemi di spazio si preferisce usare la profondità 70 in modo da poter abbassare di qualche centimetro i pensili e rendere più agevole la fruibilità.



I materiali


Legno, Corian, resina, laminato, acciaio, pietra: sono tante le possibilità per realizzare i rivestimenti della propria cucina. E poi ancora, nelle finiture laccata, lucida oppure opaca, in total white o nero, nei colori più sgargianti e brillanti, o nei caldi toni della sabbia e terra. E lo spessore? Ultra slim (al di sotto di 0, 5 centimetri) per un effetto invisibile oppure piani molto spessi (da 10 centimetri in su), quasi a volerne sottolineare la loro matericità.
Per orientarsi nella vasta offerta però è meglio farsi guidare non solo dal gusto personale e dallo stile della casa, ma anche dalle esigenze pratiche di utilizzo e, naturalmente, dal budget a disposizione.Ogni materiale infatti ha le proprie caratteristiche e prestazioni.

 Listellare:
sono piani realizzati in lamelle di legno massiccio giuntati tra loro a incastro e incollati con adesivi resistenti all’umidità. Il legno è davvero molto bello ma è soggetto all’usura nel tempo, a crescite e ritiri al mutare delle stagione a causa degli sbalzi climatici e alle macchie, soprattutto quelle grasse-oleose. Il legno dunque è un materiale vivo che muta nel suo aspetto. Ma a volte i difetti sono le caratteristiche che rendono unico il proprio piano cucina.
Personalmente amo molto il legno e lo trovo perfetto soprattutto per la zona snack ma lo proferisco nella versione massiccia anche sabbiata. Più difficile da pulire ma insuperabile per eleganza e calore estetico.


Impiallacciati: 
sono realizzati con pannelli a base di pasta di legno, rivestiti con un foglio di legno pregiato. Anche in questo caso, il materiale vivo può modificarsi nel tempo e esige prodotti delicati per la pulizia, evitando detergenti chimici.
Io lo uso spesso per la zona colazione in spessore 6cm e devo dire che i miei clienti ne sono rimasti soddisfatti anche per la praticità di pulizia. Uso una versione nata per i top bagno dunque molto resistente anche all'umidità.



 Marmo: 
è una roccia calcarea cristallina composta principalmente da carbonato di calcio. Trattandosi di un materiale naturale, è soggetto a variazioni cromatiche sia di fondo che di venature o macchie anche all’interno della stessa lastra. Inoltre i marmi, resistenti alla compressione, possono essere rigati facilmente. Non assorbono i liquidi, ma sono sensibili agli acidi alimentari, come limone e aceto. 
Uno dei più belli a mio parere è il Biancone in finitura anticata satin.



Graniti:

essendo composti da quarzo non assorbono i liquidi, non si graffiano e non temono l’attacco degli acidi. E poi, dal punto di vista estetico, sono molto apprezzati per le tonalità scure e suggestive anche se a mio parere non sono più attualissimi.



Pietra:
questo materiale di origine calcarea è molto resistente al calore e ed è facilmente pulibile (sono consigliati i saponi neutri o alcool denaturato) ma si può macchiare con olio, limone e aceto. Siccome le pietre sono materiali naturali, difficilmente si trovano lastre identiche tra loro. Naturalmente tutti i piani di una singola cucina sono realizzati con una stessa lastra o con lastre dello stesso blocco, per diminuire sensibilmente le variazioni naturali del materiale. Stesse caratteristiche per il porfido. Entrambi materiali che personalmente amo molto ma che utilizzo raramente proprio perché non pratici come altri dal punto di vista della macchia.



Quarziti: 
non sono altro che composti da oltre il 90 per cento di quarzo naturale e il restante resine acriliche o pigmenti colorati, o da residui di altre pietre. Le quarziti sono facili da pulire, con detergenti domestici privi di candeggina non abrasivi.
I piani possono essere marchiati Okite, Quarella, Silestone...sono un unione di quarzo e resina e hanno una buona resistenza fisico-meccanica: qualsiasi particella diversa non consiste un difetto ma una caratteristica intrinseca del materiale composito.
Sono resitenti dunque al graffio, al calore e alle macchie. Secondo me al momento i migliori sul mercato anche viste le numerose finiture proposte, satinata, lucida, effetto cemento...
Vista la grande richiesta anche il rapporto qualità prezzo è ulteriormente migliorato e si possono trovare offerte davvero vantaggiose.
Al momento le mie preferite proprio per motivi pratici ma anche di grande effetto soprattutto nei colori solidi e negli spessori minimi. Possono essere accostate alle stufe come per marmo, pietre e graniti.



Corian:
resistente, elegante, omogeneo,  è la soluzione perfetta per cucine ricercate e moderne, da abbinare ad altri materiali come l’acciaio, il legno o il vetro. In Corian (miscela avanzata di materiali naturali e polimeri acrilici puri) poi, possono essere realizzati non solo i top, ma anche i lavelli e i piani cottura, in un continuum “ad effetto”.  La superficie compatta e non porosa è durevole e facile da pulire con i comuni prodotti di pulizia domestica. 
Uno dei materiali più costosi ma assolutamente imbattibile dal punto di vista estetico anche se suscettibile al calore e facilmente graffiabile. Si può però rimodellare e lucidare.
Uno dei materiali più usati nelle cucine che potete ammirare anche sulle riviste, il materiale perfetto per ogni designer.



Cristalan:
è sempre un materiale composito molto simile al Corian, fabbricato per due terzi circa con idrossido di alluminio e per un terzo con acrile di alta qualità, insieme a piccole quantità di pigmenti coloranti. É omogeneo in tutto il suo spessore e quindi sempre riparabile, mantiene la forma e offre un’ottima resistenza agli urti, al calore e alle più comuni sollecitazioni di origine biologica, chimica o meccanica. In più può eventuali segni superficiali, quali macchie o graffi possono essere eliminati tramite una spugnetta abrasiva. Neutro all’olfatto e al sapore, nonché biologicamente puro e idoneo al contatto con gli alimenti. Bello e modellabile, si può fare quasi qualunque cosa.


Inox:
è il più igienico di tutti. Facile da lavare, comodo e pratico da usare (sul top infatti si possono anche tagliare i cibi). Oppure, parente dell’acciaio, c’è l'alluminio: anodizzato, brillantato, satinato e altro. Può essere costruito in monoblocco, ovviamente la lavorazione è artigianale.


Laminato:
proposta economica ma che ultimamente propone delle novità come il Duropal, laminato decorativo ad alta pressione (HPL), resistenti ai graffi e agli urti, ai raggi uv, ai prodotti chimici, al vapore e disponibile in una miriade di colori.
Per chi vuole avere un materiale pratico ma poco costoso con numerosissime varianti.



Parapan:
è un materiale acrilico, massiccio, colorato in modo uniforme, perfettamente planare e molto lucido, riparabile, facile da pulire, atossico e riciclabile. 


Infine c’è chi usa il vetro o la ceramica ma solo come rivestimento: a dispetto delle credenze comuni il vetro non è il materiale più delicato, ma resiste bene alle pressioni e ai graffi (per scalfire il vetro ci vorrebbe infatti una punta di diamante vero o sintetico). Soggetto però ai raggi uv, agli aloni e alle macchie. E la ceramica è facilmente lavabile e bella esteticamente.

Insomma i materiali per il piano sono numerosissimi, la scelta va fatta considerando tutti gli aspetti e sempre in accordo con il vostro rivenditore proprio perché importante quanto la scelta degli elettrodomestici.

A presto.





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